Pirati Rugby: Allenamenti annullati anche domani per il minirugby!

venerdì 7 febbraio 2014

Allenamenti annullati anche domani per il minirugby!

Il tempo non ci dà tregua e siamo costretti ad annullare anche gli allenamenti di domani sabato 8 febbraio.

Rifacciamoci con il 6 Nazioni, domani Irlanda-Galles e Scozia-Inghilterra, mentre domenica alle 16.00 l'Italia gioca a Parigi contro la Francia, tutti sintonizzati su DMAX!

1 commento:

Anonimo ha detto...: Cavolo....ma oggi non piove!!! Luigi e' arrabbiatissimo, sappiatelo...; 8 febbraio 2014 alle ore 13:29

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INFO STAGIONE 2017/18

VIMERCATE (MI)

via Degli Atleti

Centro Sportivo

Comunale

(Vicino alla Piscina)

Informazioni:

Simo 3385334552

Hook 3355866005

hook@piratirugby.com

simonedeipirati@gmail.com

Allenatori:

PIRATI

Under 6 (2012/2011)

Elena Sirena

Alessio Barbanera

Under 8 (2009/2010)

Isabel Jane

Barbagrigia

RedBull

Under 10 (2007/2008)

Pablo

Pietro

Under 12 (2005/2006)

Pao

Cantonà

Under 14

in franchigia

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Allenamenti Stagione 2016/17

Under 8/10/12

Mercoledì 18.30

Under 6 /8/10

Sabato 16.00

Under 12

Sabato 16.30

Facoltativo (da definir)

Lunedì 18.30 scienze motorie

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Iscrizioni Stagione 2016/17

Nuova iscrizione: 250 Euro

Rinnovo iscrizione: 230 Euro

Secondo fratello: sconto 30 euro

Solo per Under 6

Nuova iscrizione: 200 Euro

Rinnovo iscrizione: 180 Euro

Iscrizioni e Segreteria

al campo di rugby ogni sabato

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link

Filosofia Pirati

I migliori amici sono spesso i miei avversari perché senza di loro non si può giocare.

Marcello 9 anni. Anche se i compagni non passano la palla, io non mi offendo: aspetto che arrivi (la palla) e la passo io a loro.

Luca 8 anni. Io gioco a rugby perché mia mamma giocava e mia nonna sognava di farlo. Mio papà rompe con il piano e l’inglese e allora io gli faccio un bel placcaggio e.. ..lui cade. Però studio anche il piano.

Gulio 10 anni. L’allenatore è strano: dice che la divisa deve essere pulita e ordinata, ma io quando gioco mi sporco la maglia e lui dice che sono bravo. Non capisco cosa devo fare….

Zeno anni 7. L’allenatore è proprio come mia mamma: si lamenta sempre. Però, secondo me, mi vuole bene e anche io a lui.

Niccolò 9 anni. Quando vado a catechismo dicono che non bisogna picchiare gli altri: allora quando placco un avversario e lo butto a terra mi devo confessare?Vittorio 9 anni, dopo la prima confessione. Un signore importante ha scritto nel giornale di rugby: questo sport è rivolto al divertimento e all’amicizia. Se placco e butto a terra un avversario va bene?

Salvatore 8 anni.

Under 11... allora se i nostri compagni non vogliono più giocare noi giochiamo in sette, e cerchiamo di fare lo stesso del nostro meglio.

Lucky 9 anni.

William Ellis, primo rugbysta, era un pirata.

Era il primo novembre del 1823. Un tipico pomeriggio invernale nella cittadina di Rugby, nel Warwickshire. Il cielo era grigio, la luce fioca e i ragazzi del esclusivo College della città erano pronti a darsi battaglia in una delle tante sfide interclasse di Big Side (così chiamavano il calcio in questa zona). Un ragazzo di 16 anni restava in disparte. Il suo nome era William Webb Ellis ed egli, orfano di padre e di famiglia umile, non digeriva per niente le imposizioni, e i soprusi di quei ragazzi arroganti appartenenti alle famiglie più facoltose, briosi e pieni di sè, con le loro regole fatte su misura. William, perso nei suoi pensieri, si trovò improvvisamente contro quell’ammasso di cuoio informe (la palla da gioco). Una luce, un lampo negli occhi. Un lampo di sfida “Chissenefrega!”, pensò William. Afferrò la palla e corse senza mai voltarsi, il pallone sempre stretto al petto, finché non arrivò sulla linea di marcatura. Lì depositò finalmente la palla a terra tra lo stupore ed il risentimento generale. Così nacque il Rugby. Questa, in linea di massima, è la storia della nascita del Rugby. Una favola bella, fatta di libertà e ribellione alle discriminazioni. Ancora oggi, nel College di Rugby troneggia la statua di Ellis, con una lastra commemorativa che recita “Questa statua ricorda William Webb Ellis che, ribellandosi alle regole del calcio giocato a quel tempo, ebbe per primo il coraggio di prendere la palla fra le braccia e correre verso la porta, creando la prima azione di meta, caratteristica del rugby. a.d. 1823”.

venerdì 7 febbraio 2014

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