giovedì 15 ottobre 2015

Fate giocare i bambini a rugby, anche quando fa freddo!

Chissà quante volte, nel vedere fuori brutto tempo e, in particolar modo, le temperature molto basse, avete evitato di uscire all’aria aperta con i vostri figli per timore di farli ammalare. In questi casi, infatti, meglio tenerli al calduccio no? Lontani da minacce esterne e da quel freddo micidiale che rischia di far venire un malanno a chiunque, specie ai bambini. Meglio “proteggerli” e lasciarli al calduccio. Eh no, invece no. Nulla di più errato. Ovviamente non vi stiamo dicendo di fare l’esatto contrario in qualunque caso, ma sappiate che i bambini, all’aria aperta, corrono molti meno rischi infettivi di quando si trovano, invece, in locali chiusi. Inoltre respirano un’aria di sicuro migliore dell’aria che vi è negli ambienti chiusi! A sostenerlo è Susanna Esposito, direttore della UOC Pediatria 1 Clinica della Fondazione Policlinico di Milano e Presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP), che nasce dalla volontà di un gruppo di medici esperti in infettivologia pediatrica con l’intento di perseguire e allargare gli interessi della Società Italiana di Pediatria (SIP) in quest’ambito. Se i bambini vengono ben coperti e portati fuori all’aria aperta, infatti, hanno minori possibilità di essere esposti agli agenti infettivi rispetto a luoghi chiusi, come per esempio le scuole o quant’altro, dove gli agenti infettivi di quanti ne hanno restano più a lungo. Dice infatti l’esperta: “Con l’arrivo delle temperature fredde, i genitori hanno paura di lasciare i figli all’aria aperta, perché temono per la loro salute. In realtà, se ben coperti e portati fuori nelle ore centrali della giornata, hanno minori possibilità di essere esposti agli agenti infettivi di quante ne hanno se rimangono a lungo in luoghi poco areati. Infatti, i contatti ravvicinati con altri bambini o, più in generale, con i soggetti malati, sono una delle principali modalità di trasmissione delle malattie infettive…” Il miglior modo di proteggere il bambino, dunque, non è quello di tenerlo in casa o in qualche luogo chiuso al calduccio, ma quello di farlo uscire a patto che sia vestito adeguatamente: mai dimenticare il cappello, una sciarpa e dei guanti se le temperature sono davvero molto molto basse. Questo è molto importante perchè coprire orecchie e gola può prevenire l’insorgere di otiti e bronchioliti, molto frequenti nella stagione invernale. Per il resto, i bambini hanno solo bisogno di essere solo un po’ più coperti di quanto si veste, invece, una persona adulta. Questo perchè duranti i primi anni di vita, i bambini hanno una minore capacità di termoregolazione. L’importanza dello sport e dell’attività fisica nei bambini Un altra cosa da non sottovalutare, poi, è lo il rugby. Avvicinare i bambini alla sport già in tenera età, infatti, accresce e mantiene vivo l’interesse verso il movimento e l’attività fisica anche nelle età successive. Bisogna avvicinare il bambino all’attività fisica e sportiva con l’intento di farlo divertire, così che possa vederlo più come un “gioco”, facendogli allo stesso tempo acquisire le abilità necessarie per progredire nell’ambito sportivo e farla diventare una vera e propria abitudine anche quando diventa più grande. Non solo. L’attività fisica e sportiva, infatti, aiuta il bambino a tonificare il proprio corpo e a renderlo più resistente agli agenti esterni, specie se praticato all’esterno, dove il bambino è a contatto con la neve, con la terra, con l’erba, con il freddo, così come con il caldo. Per non parlare del fatto che, se il bambino è molto timido e introverso, praticare attività sportiva aiuterà la sua autostima e lo stimolerà a confrontarsi con i suoi coetanei.

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